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Installatori e progettisti

Quando occorre un interruttore differenziale alla base del montante

Quando occorre un interruttore differenziale alla base del montante

Premessa: in uscita dai “nuovi” contatori (di tipo elettronico) è SEMPRE necessario installare un centralino contenente un interruttore di tipo magnetotermico a protezione della linea montante

Seleziona di seguito la tipologia di cavo utilizzato/da utilizzare per realizzare la colonna montante:

a) Cavo unipolare senza guaina (esempio N07V-K)

b) Cavo con guaina/multipolare (esempio FG7OR)

Numero Rivelatori inferiore a 10

Numero Rivelatori inferiore a 10

Nel caso prospettato di un’attività non soggetta a controllo da parte dei Vigili del Fuoco e dotata di un impianto di rivelazione incendi composto da un numero di rivelatori inferiore a 10 unità, il progetto dell’impianto può essere sviluppato dal Responsabile Tecnico della ditta installatrice, la quale è tenuta, al termine dei lavori, a consegnare la Dichiarazione di Conformità ai sensi del DM 37/08 corredata di tutti gli allegati obbligatori (tra i quali: schemi di impianto, relazione illustrativa, elenco materiali utilizzati e certificati di conformità dei componenti installati).

Anche in questo caso, sarà possibile rivolgersi al nostro Studio Tecnico per l’elaborazione della documentazione, al fine di fornire al committente un fascicolo completo di tutte le informazioni necessarie per l’utilizzo e la manutenzione dell’impianto di rivelazione incendi.

Numero Rivelatori superiore a 10

Numero Rivelatori superiore a 10

Gli impianti composti da un numero di rivelatori (siano essi riv. di fumo, di calore, termovelocimetrici o di tipo lineari/a sbarramento) superiore a 10 (dieci) devono essere progettati da un professionista iscritto all’albo professionale, in base a quanto prescritto dal DM 37/08. E’ altamente consigliabile procedere alla redazione del progetto PRIMA di realizzare qualsiasi parte dell’impianto, in quanto in ciascuna diversa applicazione vi sono molte caratteristiche da tenere in considerazione per stabilire il posizionamento e le caratteristiche dei componenti da installare (centrali, alimentatori, rivelatori, cavi, condotte, pulsanti di allarme, elettromegneti porte tagliafuoco, sirene interne ed esterne, targhe allarme ottico/acustiche, etc.).

Le scelte relative ai componenti citati non possono essere decise “a priori”, ma devono essere effettuate dopo un’attenta valutazione della morfologia dei locali, del tipo di attività che si intende svolgere, del numero delle persone contemporanemaente presenti e molti altri aspetti.

Impianto con meno di 3 idranti

Impianto con meno di 3 idranti

Nei casi in cui l’impianto di spegnimento sia composto da un numero di idranti inferiore a 3 “bocche” (idranti o naspi), il progetto del sistema può essere sviluppato dal Responsabile Tecnico della ditta installatice, la quale è tenuta, al termine dei lavori, a consegnare la Dichiarazione di Conformità ai sensi del DM 37/08 corredata di tutti gli allegati obbligatori (tra i quali: schemi di impianto, relazione illustrativa, elenco materiali utilizzati e certificati di conformità dei componenti installati).

Anche in questo caso rivolgersi al nostro Studio Tecnico sarà possibile ottenere lo sviluppo della documentazione di impianto e una consulenza specifica per ogni applicazione, come calcoli di dimensionamento della rete, o per stabilire la tipologia dei componenti e materiali da utilizzare (tipo e diametro delle condotte, posizione degli idranti, dimensionamento del gruppo di pressurizzazione, calcolo della durata e della capacità delle eventuali riserve idriche).

Progetto impianto di spegnimento

Progetto impianto di spegnimento

Gli impianti di spegnimento installati per la protezione di attività soggette a controllo dei VV.F. o composti da un numero di idranti o naspi superiore a 3 (TRE) devono essere progettati da un professionista iscritto all’albo professionale, in base a quanto prescritto dal DM 37/08.
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